Che l’improvvisa e decisa inversione di tendenza delle criptovalute verso il basso fosse tale da produrre cambiamenti mastodontici nell’ecosistema complessivo era nell’aria, ma che toccasse quello che è il marketplace nr. 1 del pianeta, davvero non era del tutto prevedibile.
La nave di OpenSea si è trovata senza riparo nella tempesta dell’inverno criptografico – ma davvero? – e visto che il sostentamento comincia a scarseggiare per tutti i membri dell’equipaggio, il capitano ha deciso di buttarne fuoribordo il 20% della ciurma.
La decisione non è stata presa a cuor leggero
Devin Finzer, co-fondatore e CEO di OpenSea, ha inviato un messaggio ai suoi dipendenti in cui ha reso nota la decisione del brusco taglio di dipendenti.
La struttura, di cui OpenSea si è dotata dalla sua fondazione è in grado di assorbire i contraccolpi di una estrema volatilità del reparto cripto. Purtroppo, in questa recente catastrofica situazione economica, oltre al drastico calo dell’universo cripto c’è stato un ulteriore drastico calo, di quella che viene chiamata “economia reale”.
La combinazione dei due fattori – prevedibile peraltro, perché insita in ogni processo economico: quando cala qualcosa di importante, solitamente cala tutto, subito dopo – ha determinato questa importante crisi in OpenSea.
Abbiamo già passato l’inverno e abbiamo costruito questa azienda con la ciclicità di cripto in mente. Abbiamo anche costruito una situazione patrimoniale molto solida grazie ai fondi che abbiamo raccolto e alla prova che abbiamo dato di saper adeguare il prodotto al mercato. Tuttavia, la realtà è che siamo entrati in una combinazione senza precedenti di cripto inverno e ampia instabilità macroeconomica, e dobbiamo preparare la società per la possibilità di una flessione prolungata.
La decisione del taglio serve ad OpenSea per trovare una sua “stabilità” all’interno di una congiuntura sfavorevole, così da garantire alla società una sopravvivenza abbastanza lunga – anche in un inverno cripto prolungato – che comunque non deve oltrepassare i 5 anni.
Come OpenSea vede il futuro degli NFT
OpenSea rimane comunque fiduciosa sulle opportunità che il mondo NFT sarà in grado di interpretare nel prossimo futuro.
Abbiamo una grande opportunità davanti a noi. Durante questo inverno, mi aspetto che vedremo un’esplosione di innovazione e utilità tra gli NFT. Con i cambiamenti duri (ma importanti) che abbiamo realizzato oggi, siamo in una posizione ancora migliore per intercettare quello che presto diventerà il mercato più grande del pianeta.
Comprendere il momento economico attuale significa tutelare a priori i propri investimenti ed il valore che una società è riuscita a guadagnarsi sul campo.
Quando l’economia globale è incerta, la nostra missione è costruire le basi per nuove economie peer-to-peer sembra più urgente e importante che mai. L’inverno è il nostro momento per costruire.
Gli insegnamenti che si possono trarre dai momenti peggiori sono poi quelli che riusciranno a guidare in maniera adeguata le scelte da intraprendere in futuro. OpenSea, da questa esperienza molto dolorosa del taglio dei dipendenti, è riuscita a trarre linfa per protrarre adeguatamente il loro modello economico per il prossimo lustro.
Come dovrebbe essere in grado di fare ogni altra azienda, cripto o non cripto.

Ma gli NFT sono il futuro o il passato dell’arte?
Gli NFT rappresentano il futuro per tanti settori legati alle esperienze artistiche. In massima parte.
Ed è per questo che c’è bisogno di costruire un mondo solido intorno ad essi, senza alcuna preclusione, né preconcetto.
Solo quando saremo arrivati ad una solidità e stabilità del concetto degli NFT, potremo arrivare a quello che gli NFT hanno dimostrato, finora, di potersi rappresentare per molti artisti: libertà di espressione e indipendenza da qualsiasi sistema precostituito e controllato a priori.
Una volta che avremo eradicato – o mitigato sostanzialmente – la sorda speculazione dagli NFT, sicuramente ci ritroveremo in un mondo migliore in cui l’Arte avrà la dimensione che si merita.
E che non ha mai avuto in passato.