Yuga Labs è la società che ha ideato e realizzato gli NFT di Bored Ape Yacht Club, una delle collezioni di arte digitale più conosciuta ed apprezzata tra i collezionisti.
In quello che si si sta per delineare come uno degli casi più seguiti nel mondo degli NFT dei prossimi mesi, la società ha citato in giudizio l’artista Ryder Ripps in un tribunale federale.
In cosa consiste l’accusa
L’accusa è che Ripps li stava “trollando” e che stava soprattutto “truffando i consumatori”. La truffa consiste nel fatto che l’artista ha creato e venduto delle opere contraffatte, cioè derivate – in maniera illecita – dalle immagini copiate spudoratamente della loro collezione, violando in maniera palese la proprietà intellettuale del loro marchio.
La causa è stata intentata contro “l’autoproclamato artista concettuale” Ryder Ripps per aver cercato di svalutare i loro pezzi “inondando il mercato NFT con la sua collezione NFT imitatrice utilizzando le immagini originali del Bored Ape Yacht Club”.
Ripps ha effettivamente venduto tutta la sua collezione RR/BAYC, che è stata ora rimossa da OpenSea.
Nel manifesto di presentazione si legge:
RR/BAYC usa la satira e l’appropriazione per protestare ed educare le persone riguardo a The Bored Ape Yacht Club e alla struttura degli NFT. L’opera è un’estensione e nello spirito di altri artisti che hanno lavorato nel campo dell’appropriazione artistica.

Le accuse di Ripps
Ripps ha creato il sito dedicato GordonGoner.com in cui sono “documentate” – secondo l’artista – le accuse mosse a Yuga Labs che erano sostanzialmente di due tipi:
- scimmizzazione (simianization) che consiste nella rappresentazione di una persona (solitamente di etnia straniera o minoritaria ) come scimmia o scimpanzé e “il suo scopo è giustificare la violenza e il razzismo contro un altro gruppo disumanizzandolo, paragonandolo alle scimmie”;
- inclusione di elementi tipici dell’ideologia nazista.
Sul sito ufficiale del progetto – RR/BAYC – si legge tra l’altro:
Da dicembre 2021, sto studiando il progetto NFT più importante, Bored Ape Yacht Club e i suoi creatori, Yuga Labs. Attraverso mesi di ricerca intensiva, io e altri membri della comunità abbiamo scoperto vaste connessioni tra BAYC e la cultura sovversiva dei troll nazisti di Internet. Puoi leggere i risultati su GordonGoner.com, avvertendo che questo sito Web contiene contenuti sensibili non adatti ai bambini.
Le informazioni raccolte da Ripps sui simboli inclusi nelle immagini della collezione provengono in massima parte dalla storia dei gruppi alt-right/4chan coinvolti nelle criptovalute.

Come esempio viene citato il logo di BAYC che secondo Ripps è simile all’emblema nazista Totenkopf.
Oltre ciò, anche gli pseudonimi utilizzati dai fondatori di BAYC sono basati su termini razzistici.
Gargamella (Garga.eth) è un nome mediato presumibilmente da “un personaggio dei Puffi che è riconosciuto come una rappresentazione antisemita di una persona ebrea” – afferma Ripps.

Anche il nome di un altro fondatore della serie (SASS), può essere mediato da una fusione delle forze di sicurezza paramilitari del partito nazista, la Sturmabteilung (SA) e la Schutzstaffel (SS).
Le reazioni
Ovviamente le accuse hanno generato tutta una serie di reazioni di personaggi più o meno in vista, ognuno formulando la propria opinione in merito.
Alex Fazel, co-fondatore dell’app di investimento Swissborg, ha dichiarato in un recente (post) su Twitter: […] Alcune cose contorte in questa storia e “coincidenze” molto insolite. Non sto ancora accusando nessuno, ma una volta mia madre mi ha insegnato che quando ci sono 2 versioni opposte della stessa storia, non è MAI unilaterale…
Cory Klippsten, di Swan Bitcoin, ha affermato di ritenere che gli NFT BAYC contengano riferimenti problematici. “Lo metterei al 99,99%, il progetto è in realtà un troll deliberato, intenzionalmente pieno di simboli nazisti e fischietti esoterici di cani razzisti”.
Di tutt’altro parere sono ovviamente le esternazioni di Yuga Labs: secondo loro, Ripps sta deliberatamente usando il suo potere sui social media per coordinare “una campagna di molestie basata su false accuse di razzismo”, mentre usa la controversia per “alimentare le vendite dei falsi NFT RR/BAYC”.
Nel maggio 2022, Ripps ha lanciato una raccolta NFT che utilizza le stesse immagini, loghi e marchi di proprietà di BAYC per promuovere e vendere versioni delle sue opere imitative su mercati come Foundation e OpenSea. La versione di Ripps di BAYC ha venduto 10.000 NFT a 0,15 ETH ciascuno, ottenendo un profitto stimato di 1,8 milioni di dollari.
In un’e-mail inviata ad Artnet News, Ripps afferma che negli ultimi sette mesi Yuga Labs è stata coinvolta in uno sforzo concertato per mettere a tacere lui e altri critici.
La causa descrive in maniera gravemente errata il progetto RR/BAYC. Le persone che hanno prenotato una NFT RR/BAYC hanno capito che la loro NFT veniva coniata come protesta e parodia di BAYC, e nessuno aveva l’impressione che le NFT RR/BAYC fossero sostituti delle NFT BAYC o avrebbero concesso loro l’accesso a Yuga’s club. Nell’ultimo anno ho creato opere d’arte NFT che esaminano lo scopo, il significato e l’importanza sociale delle NFT”, ha aggiunto Ripps
Inutile dire che ci sono state ulteriori repliche nella diatriba. Quello che emerge come dato di fatto, è che ora i termini andranno discussi in tribunale a cui spetterà il compito di mettere la parola fine alla controversia per capire da quale parte stia il torto e da quale la ragione.
Possono essere considerate le opere di Ripps come satira e quindi non incorrere in sanzioni altrimenti previste per chi replica indebitamente la proprietà intellettuale di altri?
Oppure il fatto di considerarsi come “arte concettuale” la mette al riparo dalla grave accusa di contraffazione?
Il problema sembra essere quello di una giurisprudenza ancora carente nel merito quando si tratta della combinazione tra contraffazione del marchio e mercati NFT.
Le (uniche?) mosse possibili restano quelle di rimuovere i contenuti quando si tratta di violazione di diritti di proprietà intellettuale tramite il Digital Millennium Copyright Act, come ha fatto OpenSea nel caso di Ripps.
Gli attuali termini di proprietà stabiliti da Yuga Labs per i possessori di token BAYC non sono chiari e non soddisfano gli attuali standard di copyright. Definire chiaramente cosa stiamo acquistando quando acquistiamo un NFT è uno degli obiettivi primari di questo lavoro.
ha affermato Ripps sul suo sito