Caricare 4181 NFT può essere un lavoro impegnativo. Specialmente se chi ci ha proposto il progetto (Paul TopicVerse) disponeva di un solo file in formato Adobe Illustrator.
Le fasi del progetto hanno richiesto un notevole impegno per riuscire a portare a termine nel migliore dei modi le varie fasi della produzione.
Me ricapitoliamo, con ordine, i momenti salienti.
Strategia
La strategia adottata è stata quella di realizzare un sito web da cui fosse possibile fare il minting ovvero coniare gli NFT, cioè fare in modo che fossero gli utenti ad acquistare gli NFT prima che venissero pubblicati su OpenSea.
Una volta coniati, gli utenti sarebbero stati liberi di vendere gli NFT acquistati – e pubblicati immediatamente appena coniati su OpenSea – al prezzo che desideravano. Restano all’autore i diritti di riproduzione che sono stati fissati al 2,5% di commissione, cioè il creatore otterrà il 2,5 del prezzo a cui gli NFT verranno scambiati su OpenSea da color che hanno fatto il minting.
Questo metodo presenta due importanti vantaggi rispetto alla pubblicazione diretta su OpenSea:
- i costi di gas vengono pagati dagli utenti che fanno il minting, oltre ovviamente al costo di gas della pubblicazione;
- è possibile creare un notevole interesse intorno alla collezione proposta prima che arrivi su OpenSea, perché di solito il minting viene proposto a prezzi molto bassi, e quindi attirare gli investitori interessati addirittura prima che il progetto, di fatto, venga pubblicato.
La scelta della blockchain è caduta su Polygon-Matic per il basso impatto ambientale che la criptomomenta possiede e per i bassi, quasi inesistenti, costi di gas rispetto a quelli ben più esosi di Ethereum (a cui cercheranno di porre rimedio gli sviluppatori a breve).
Ovviamente il gas iniziale per la pubblicazione andava in ogni caso pagato e che per Polygon si è trattato di cifre comunque irrisorie, laddove Ethereum avrebbe sicuramente richiesto cifre a tre/quattro zeri per progetti di questa entità.

I primi passi
Il primo problema era quello di trasferire tutto il progetto all’interno di Photoshop.
Questo step era necessario perché – utilizzando Photoshop – il progetto sarebbe stato più facile da esportare e sarebbe stato inoltre possibile gestirlo al meglio per i tanti livelli di cui disponeva.
Le immagini importate all’interno di Photoshop dovevano anche essere mantenute in un formato vettoriale, perché, all’inizio del progetto, non era ancora stato stabilito quale dimensione finale i file dovessero avere.
L’importazione è stata fatta mantenendo i livelli trasferiti da Illustrator nel formato “Smart Object” così da poter effettuare decisioni relative al formato anche in seguito.
Dalla scelta conclusiva di proporre le immagini ad una risoluzione di 1.597 pixel si è poi passati all’esportazione dei livelli per la composizione degli NFT richiesti.
Il numero delle immagini da esportare – in formato png – è stato stabilito dover essere di 4181.
Esportazione dei livelli
Il disegno era stato realizzato con un numero inferiore di livelli di quelli richiesti, così si è dovuto procedere aggiungendo ulteriori caratteristiche al disegno – un altro paio di occhi e bocche – oltre che ad utilizzare un numero maggiore di colori di sfondo.

L’esportazione è stata inoltre tarata su quelle che dovevano essere le caratteristiche di “rarità” dei singoli componenti, cosa che rende l’esportazione degli elementi ancora più difficile da configurare.
Terminato il numero delle caratteristiche da inserire nel disegno, è stata effettuata l’esportazione, e verificato la rarità percentuale degli elementi componenti il disegno come definito all’inizio.
Nella fase di esportazione è stato anche necessario stabilire gli elementi che avrebbero dovuto possedere gli NFT e la loro collezione come: descrizione e titolo (originale) per ottenere un URL univoco su OpenSea, così da poterli includere nel file json a corredo della collezione, in modo da garantire una migliore compatibilità degli elementi in fase di pubblicazione.
Caricamento dei file su server IPFS e gestione del contratto
Dopo aver creato i file che componevano la collezione, bisognava procedere a caricare i file su un server IPFS. La scelta è caduta su un servizio che garantisse un’ottima risposta in termini di accesso ai file e un’ottima distribuzione nella rete.
Una volta caricati i file sul server eravamo pronti per partire con il remix di ethereumscan per la definizione del tipo di contratto e per la realizzazione fisica della struttura di minting.
Il test è avvenuto prima su rete Rinkeby che – pur essendo una rete deprecata, destinata a chiudere i battenti entro la metà del prossimo anno – è comunque la rete che OpenSea utilizza per effettuare i test degli NFT e delle collezioni.

Configurati tutti gli aspetti del contratto e verificata la correttezza dei parametri letti da OpenSea – nonostante un refresh dei metadati non proprio in tempo reale, ma è pur sempre una rete test quindi no problem – siamo poi passati ad effettuare il passaggio al rilascio “effettivo” su rete Polygon con pubblicazione e verifica del contratto su PolygonScan. Un rilascio di 4181 elementi su Ethereum avrebbe richiesto un impegno significativo in termini di gas.
Minting del progetto
Dopo la verifica del contratto, abbiamo proceduto a registrare il nome a dominio del progetto topicverse.art e configurato e caricato la dapp di minting sul sito, così da consentire il conio pubblico a chiunque lo desiderasse.
Il minting è stato impostato per un acquisto massimo di 20 NFT per utente.

Gli NFT coniati sono stati impostati a rimanere nascosti per tutto il tempo necessario al minting ovvero fino al momento in cui tutta la collezione verrà venduta, oppure fino al momento in cui il nostro caro Paul deciderà di rivelare al mondo il frutto del suo lavoro.
Ringraziamenti
Da parte nostra non possiamo esprimere che un grande grazie all’autore per averci concesso l’opportunità di dimostrare una competenza che abbiamo avuto modo di verificare con successo nel corso della pubblicazione.
Nel caso lo desideri, anche tu puoi contribuire a coniare la collezione su topicverse.art e ricorda che ogni singolo CryptoPunk venne proposto ad un prezzo di conio di 80 dollari e quell’occasione l’hai persa.
Questa volta resta sul pezzo e partecipa attivamente e con entusiasmo – lo stesso che abbiamo messo noi nel progetto – al minting.