È stato un anno memorabile, quello trascorso, per gli NFT. Dopo un anno di massimi record, di boom e di sviluppo del metaverso tutto, la crisi delle criptomonete ha trascinato verso il basso quanto era stato costruito fino al punto di inversione della tendenza.
Sono state in molte – e continuano ad essere in molte – le aziende che si sono avvicinate per la prima volta agli NFT e che hanno impostato strategie di presenza – anche importanti – a riguardo.
In questi spazi documentiamo quotidianamente i tentativi e gli sforzi di tutti per riuscire a trovare una propria “espressività” in ambito di NFT e metaverso senza incorrere nella logica del tutto e subito e ad un prezzo esorbitante.
Gli NFT dal boom allo “sboom” in pochi mesi
Gli NFT non vivono oggi, oggettivamente, una realtà di tutto riposo.
Quello che è certo, è che, quando si verificano delle esplosioni al ribasso – in qualsiasi situazione “finanziaria” si verifichino – tutte le strategie impostante, immaginando un mercato stabile o in crescita nell’immediato futuro, devono essere riviste e rielaborate.
Non ci piove.
Questo non significa buttare via il bambino con (tutta) l’acqua sporca. Che di “acqua sporca” ce ne sia stata, nessuno oserebbe metterlo in dubbio, ma è opportuno considerare il fenomeno degli NFT – come ogni altro fenomeno – più sul fronte dell’innovazione, che non su quella della speculazione “pura e semplice”, sempre e ad ogni costo.
Tutto il mondo finanziario è al ribasso da qualche tempo: se scendono sia NASDAQ che l’indice NYST, dovrebbero salire Bitcoin ed Ethereum?
Come è andata per il reparto moda
Nel corso dell’ultimo anno, quello che è accaduto in molti altri settori, è accaduto anche nel mondo della moda.
Le case di moda – grandi e piccole – si sono tuffate a capofitto sul Web3, ma dai primi momenti di entusiasmo alle stelle, con la flessione, sono cominciati i ridimensionamenti, i ripensamenti e le inversioni a U.
Se per Gucci, Philipp Plein, Farfetch e Balenciaga c’era l’intenzione concreta di accettare pagamenti in criptovalute, per altri si sono prese decisioni di spalancare “a piene mani” le porte degli NFT oppure della vendita di immobili virtuali su piattaforme basate su blockchain Decentralande.
la vendita generale iniziale di “Into the Metaverse” di Adidas è andata esaurita in pochi secondi con quasi 23 milioni di dollari di vendite e i personaggi NFT di Burberry tramite Blankos Block Party sono stati rivenduti per tre volte il prezzo originale di $ 299.

Ripensare le strategie significa consolidarle
Dopo questa prima “sbornia” della novità, molte case di moda hanno rivisto i loro piani di assunzione per i team che si occupano di Web3 e hanno cominciato ad essere cauti nell’introduzione di nuovi progetti.
Altre maison, al contrario, ritengono che lo spengimento di tutto i clamore mediatico che si era venuto a creare artificialmente sugli NFT, non può che essere un bene.
Quando una “bolla” – o quello che sia – esplode, non rimane altro da fare che “buttare via tutta l’acqua sporca” – che si era accumulata nella tinozza – per far crescere – in maniera organica e sostanziale finalmente – “il bambino” che era comunque presente nell’acqua.
Il gioco in generale si sta contraendo e l’ecosistema Web3 è ancora più veloce. Ci sono ancora miliardi spesi mensilmente, da miliardi di consumatori. Solo i migliori progetti, piani e design ora prospereranno. È una buona cosa.
riconosce Matthew Ball, managing partner di EpyllionCo
In situazioni del genere, quando la furia di avere team al lavoro 24/24 e 7/7 si placa, rimangono solo i progetti migliori, gli investimenti sono più controllati e più orientati alla costruzione di strategie a lungo termine. E quanto afferma Teddy Pahagbia, amministratore delegato di Blvck Pixel, una società di consulenza con sede a Parigi che fornisce supporto ai marchi di moda di lusso su Web3.

Attendere, educare ed innovare
Tutti i consulenti delle grandi case di moda consigliano di resistere – nei progetti migliori – e di aspettare che la tempesta si plachi. Il ruolo di tutti coloro che operano nel cosiddetto metaverso ora, è di educare, innovare e costruire, seguendo l’esempio delle dot-com di inizio anni 2000, che dopo l’esplosione della bolla ha portato a società più redditizie e ad una maggiore consapevolezza del mezzo che si aveva a disposizione.
I marchi con una strategia a lungo termine nello spazio sono sulla strada giusta. I marchi più intelligenti stanno incorporando metaverse e NFT nella loro strategia web3 a lungo termine, piuttosto che come trovata di marketing una tantum. Una flessione del mercato dovrebbe avere scarso impatto sulla strategia a lungo termine di un’azienda. Le criptovalute sono qui per restare e le nuove generazioni che amano il metaverso e gli ambienti simili ai videogiochi sono ansiose di vedere i loro marchi preferiti portare prodotti negli ambienti di gioco in cui trascorrono gran parte del loro tempo.
ha affermato Janine Yorio, CEO di Everyrealm, una società di consulenza e investimento NFT che sta aiutando a costruire un Decentraland “MetaMall”