Su wikipedia la definizione di metaverso riporta:
Nella letteratura futurista e nella fantascienza, il metaverso è un’ipotetica iterazione di Internet come un unico mondo virtuale universale e immersivo, facilitato dall’uso di cuffie per la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR). Nell’uso colloquiale, un metaverso è una rete di mondi virtuali 3D incentrati sulla connessione sociale.
Quindi il metaverso è un universo virtuale a 3 dimensioni “persistente”, cioè che esiste a prescindere dal fatto che un potenziale utente sia collegato o meno online, che “combina” (cioè integra nella sua stessa rappresentazione) più spazi (mondi) virtuali (cioè prodotti dal computer) anche diversi tra loro.
In questo momento è un termine molto in voga, perché sono in molti ad immaginare che nel mondo del prossimo futuro, le interazioni tra gli individui avverano in massima parte online. E per interagire “alla grande” online c’è bisogno di ricreare delle atmosfere simili a quelle reali, ma con il vantaggio che la realtà, di ogni giorno, è quella che è, laddove il metaverso può essere qualsiasi “altra” cosa.
Abitando, che so, in un monolocale in un multi-condominio, nel metaverso sarà invece possibile abitare in una reggia con paggi, valletti e carrozze al seguito. Sempre che sia questo quello che si desideri.
Origine del termine
Il termine “metaverso” è stato utilizzato per la prima volta nel romanzo di fantascienza Snow Crash di Neal Stephenson pubblicato ne 1992 come combinazione dei termini “meta” e “universo“.
Il metaverso (o una specie di) cos’è stato fino ad ora
Nel corso del tempo ci sono state delle esperienza che oggi sarebbe possibile avvicinare a quelle del metaverso.
I videogiochi
Per I videogiochi, quella di creare una realtà virtuale è sempre stato l’elemento che ne ha determinato la maggiore popolarità, o meno, in relazione a quanto il mondo virtuale del videogioco corrispondesse alla realtà.
Il limite per il videogioco è che la realtà virtuale, entro cui il gioco si svolge, non può che essere “sempre” e “solo” quella: partecipando ad una gara di sopravvivenza con degli zombie, gli ambienti sono “zombie-compatibili”, più che altro con città distrutte e percorso di avanzamento prestabilito.

Second Life
L’esperienza più vicina al metaverso, oltre le limitazioni dei videogiochi, rimane, comunque, quella di “Second Life”.
Non si parlava ancora di metaverso, ma di un mondo virtuale digitale sì, nella piattaforma informatica di “Second Life” lanciata online in 23 giugno del 2003.
Second Life ha avuto un’evoluzione significativa per i primi 10 anni di vita (un milione di utenti nel 2013) per poi diminuire progressivamente (7/800.000 nel 2017).
Second Life differiva da altre realtà online – tipo i videogiochi in cui per passare di livello bisogna raggiungere un obiettivo prestabilito – perché per parteciparvi non c’era bisogno di fare nulla.
Si poteva abitare in mondi virtuali e scegliere di “vivere” come si voleva. Era possibile farsi amici (sempre virtuali) che comunque venivano “manovrati” da persone reali.
Più o meno quello che sarà possibile fare nel metaverso.
Interazione con le criptovalute
Se c’è un aspetto del metaverso che lo rende se non originale, quantomeno nuovo, è quello dell’associazione con la blockchain – in generale – e con le criptovalute – in particolare – all’interno degli ambienti di sviluppo.
Sebbene non richieste, le criptovalute consentono di creare una vera e propria economia digitale attraverso il collegamento con token di vario tipo e specialmente con gli oggetti da collezione rappresentati dagli NFT.
Ed è proprio l’interazione con le criptovalute che rende la versione corrente del metaverso maggiormente collegata al mondo reale, dal quale si vuole discostare comunque di molto concettualmente, più di quanto non facesse (e fa) Second Life.

Mentre in Second Life c’è una moneta corrente, il Linden Dollar, che viene utilizzata dai partecipanti del mondo virtuale, nell’àmbito del metaverso è possibile utilizzare delle criptovalute, quindi monete (a prescindere da qualsiasi opinione che si abbia sulle criptovalute) a cui è associato un sistema di scambio “esterno” dell’ambiente del metaverso stesso.
L’integrazione con i portafogli virtuali tipo MetaMask sarà l’elemento “vincente” di qualsiasi declinazione il metaverso possa assumere.
Se vuoi acquistare dei terreni in Second Life, devi cambiare gli euro in Linden Dollar e procedere all’acquisto. Se vuoi comprare un NFT per arredare il tuo ambiente del metaverso, puoi utilizzare gli Ethereum (o i Bitcoin) che già possiedi e utilizzi per altro, al di fuori del metaverso.
L’unica modernità del metaverso, secondo il nostro parere, deriva sostanzialmente da questo.
Se si tolgono le criptovalute dal metaverso, si ha una ulteriore versione di Second Life già nota e già altamente diffusa e praticata.